Nel mondo del recupero crediti, le scuse per mancato pagamento sono all’ordine del giorno. Professionisti, PMI e fornitori si ritrovano spesso ad affrontare clienti che provano a prendere tempo o a rinviare il saldo con motivazioni più o meno credibili.
La verità è semplice:
una volta che il debito è scaduto, l’azienda ha l’obbligo legale di saldarlo. Se non lo fa, è tecnicamente insolvente.
In oltre trent’anni di esperienza nel recupero crediti per imprese e professionisti, noi di IREC abbiamo ascoltato migliaia di giustificazioni. Alcune creative, altre prevedibili, altre ancora strategiche.
In questo articolo trovi:
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le 10 scuse più comuni usate dai clienti per non pagare
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come rispondere in modo professionale e incisivo
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quando inviare una messa in mora
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quando passare alla fase stragiudiziale o giudiziale
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link utili ai nostri articoli tecnici per approfondire ogni scenario
1. “Abbiamo già pagato la fattura”
È la scusa più vecchia del mondo.
Come gestirla:
Chiedi sempre prove concrete:
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copia della contabile
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data ed orario del bonifico
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IBAN mittente e destinatario
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CRO / TRN
Un cliente in buona fede fornirà i documenti senza esitazione.
Se invece evita di rispondere, rimanda, o promette di inviare la prova “più tardi”, è probabile che sia un tentativo di guadagnare tempo.
Per approfondire come verificare un pagamento, puoi leggere anche:
Guida completa al recupero crediti stragiudiziale
https://www.irec.it/recupero-crediti-stragiudiziale-2/
2. “Non abbiamo ricevuto la fattura”
Un evergreen delle scuse per mancato pagamento.
Come gestire:
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Conferma l’indirizzo corretto (email, PEC, ufficio amministrativo).
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Invia immediatamente la fattura.
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Poni una domanda chiusa, ad esempio:
“Se ti invio ora la fattura, procedete con il pagamento oggi?”
Se esitano o cambiano argomento, spesso si tratta di tattica dilatoria.
Per invii formali o messaggi importanti puoi utilizzare la PEC:
Agenzia delle Entrate – servizi PEC
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/pec
3. “Il referente non è mai disponibile”
Una delle scuse più frustranti.
Strategia professionale:
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chiedi un decisore alternativo (direttore, amministratore, responsabile commerciale)
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chiama in orari diversi (prima delle 9 o dopo le 17 funziona molto)
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chiedi numeri diretti o mobile
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invia una comunicazione formale all’amministratore
Se il comportamento persiste, valuta subito un blocco ordini.
Approfondisci quando è opportuno passare allo stragiudiziale:
https://www.irec.it/recupero-crediti-stragiudiziale-2/
4. “L’amministrazione è aperta solo due ore a settimana”
Succede davvero, soprattutto nei condomìni e nelle micro-realtà.
Per capire se la scusa è credibile:
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valuta la dimensione dell’azienda
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verifica se esiste un vero reparto amministrativo
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chiedi se un dirigente o amministratore può disporre un bonifico in autonomia
Un’azienda seria può effettuare un pagamento in qualsiasi momento tramite home banking.
Qui puoi approfondire i processi nei condomìni:
https://www.irec.it/recupero-crediti-condominio-nuova-normativa/
5. “La merce era danneggiata / non ricevuta / arrivata in ritardo”
A volte può essere un reclamo legittimo, ma se la consegna risale a settimane prima, occorre chiarire.
Cosa fare:
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verifica subito il tracking
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chiedi fotografie o prove del danno
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ricostruisci la comunicazione precedente
Se il reclamo è pretestuoso, chiedi comunque il pagamento della parte non contestata.
Per casi complessi con prove documentali, leggi qui:
https://www.irec.it/recupero-crediti-giudiziale-costi-tempistiche/
6. “Sto cambiando conto bancario”
Ormai è un processo immediato.
Risposta consigliata:
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chiedi conferma scritta del cambio
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proponi che la banca ti contatti direttamente
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fissa una scadenza precisa per il pagamento
Ricorda al debitore che il ritardo genera responsabilità e costi aggiuntivi.
7. “Sono troppo impegnato per pagare”
Un classico delle scuse per mancato pagamento.
Come rispondere:
“Tutti abbiamo accesso all’home banking. Servono 10 secondi. Posso attendere in linea mentre effettui il bonifico?”
Oppure:
“Se non puoi farlo entro pochi minuti, indichiamo insieme una scadenza per domani.”
La fermezza educata è sempre la via più efficace.
8. “Non sono stato pagato dai miei clienti”
La scusa preferita da chi cerca di ribaltare la responsabilità.
Risposta professionale:
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chiarisci che i problemi di liquidità dei loro clienti non giustificano il ritardo
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chiedi nome, contatti e data prevista del loro incasso
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se esitano, chiedi di parlare con un direttore o un amministratore
Puoi approfondire qui le differenze tra crediti privati e aziendali:
https://www.irec.it/recupero-crediti-aziende/
9. “Ho un problema di flusso di cassa”
Succede davvero, ma non giustifica il ritardo.
Come gestire:
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proponi un piano rateale
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richiedi subito un acconto
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monitora ogni scadenza e interrompi la dilazione in caso di ritardi
Per capire come valutare la convenienza di un recupero, puoi leggere:
https://www.irec.it/recupero-crediti-importo-minimo/
10. “Il firmatario è deceduto”
È una situazione delicata e richiede tatto.
Procedura consigliata:
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verifica sempre la veridicità della dichiarazione
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chiedi chi gestisce la successione
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ricostruisci rapporto e documentazione
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evita approcci aggressivi
Controlla sempre eventuali segnali di frode: a volte il nome del defunto viene usato impropriamente.
Quando basta la diplomazia e quando serve una messa in mora
Se le scuse si ripetono, la soluzione è procedere con una messa in mora formale.
Qui trovi una guida completa e un modello scaricabile:
https://www.irec.it/recupero-crediti-con-lettera-guida-completa-e-modello-scaricabile/
Come gestire davvero le scuse per mancato pagamento
Le scuse per mancato pagamento spesso nascono per guadagnare tempo.
La differenza tra un credito recuperato e uno perso dipende da:
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velocità di risposta
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fermezza nelle richieste
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capacità di verificare le informazioni
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passaggio tempestivo alla fase stragiudiziale
Se vuoi gestire la situazione senza stress, rischio o perdita di tempo, affidarti a un team specializzato aumenta drasticamente le possibilità di recupero.
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